Servono misure straordinarie per il comparto ortofrutticolo

“Ai problemi strutturali del settore con cui facciamo i conti da tempo, in particolare con pesche e nettarine, si sono aggiunte le calamità degli ultimi anni con gelate, alluvioni e trombe d’aria. Questo sta mettendo a rischio tutta la filiera romagnola col pericolo di accelerare un disinvestimento già in atto che può portare all’abbandono quasi totale della frutticoltura romagnola con riflessi notevoli sull’economia, primo perché è un settore che esporta ma anche per l’indotto che muove. Rischiamo danni irreparabili”. Questo il commento del Presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, riferendosi al comparto che impiega in regione oltre 25 mila imprese ortofrutticole su un totale di oltre 53.000 che operano sul territorio e che crea i 1,2 miliardi in termini di produzione lorda vendibile.

Gli eventi atmosferici che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel corso della primavera sono senza dubbio da considerarsi straordinari, basti pensare che, in pochi giorni, è caduta la pioggia di 8 mesi che ha rappresentato il record di precipitazioni storiche su tutte le aree a vocazione frutticola della regione.
Va puntualizzato che la furia delle acque si è abbattuta su un areale geografico la cui capacità produttiva era già stata irrimediabilmente compromessa dalle gelate tardive di inizio aprile.
Questi fenomeni hanno avuto il loro culmine, drammatico, a metà del mese di maggio e la loro intensità, ripetitività e concentrazione ha causato danni economici, pesanti, all’intera filiera.
Le piogge e le gelate hanno compromesso, in maniera generalizzata, le produzioni ortofrutticole in modo assolutamente irrimediabile: si stimano riduzioni di rese importanti (oltre il 60% con picchi del 90%) e parametrici commerciali stimati sotto media (con conseguente pesante deprezzamento della produzione).
La profonda crisi che attraversa il settore primario e la riduzione dei sostegni rischia di generare nel breve periodo premi assicurativi insostenibili per molte aziende agricole.
Questa situazione testimonia la necessità urgente di intervenire attivando misure straordinarie a garanzia di un comparto strategico per la nostra regione e per il Paese.
Per questo motivo si chiede:
1) di prevedere nella delimitazione dell’area colpita dagli eventi primaverili di aprile e maggio attraverso l’attivazione del decreto legislativo 102/04 a parziale compensazione dei danni subiti;
2) proroga delle rate di credito agrario di esercizio e di miglioramento attuando le medesime procedure già sperimentate nel corso dell’emergenza COVID;
3) destinare risorse per finanziare la “cambiale agraria” Ismea per assicurare liquidità alle imprese agricole colpite da gelo ed alluvioni anche attraverso il coinvolgimento dei confidi regionali;
4) finanziare, attraverso le risorse della programmazione comunitaria, tutti gli strumenti di difesa attiva indispensabili a prevenire i disastrosi effetti del gelo;
5) permettere, utilizzando le risorse OCM ed i piani operativi, la conversione varietale degli impianti che sia siano dimostrati improduttivi;
6) riorganizzare la filiera garantendo ai produttori la necessaria remunerazione del lavoro e terminare l’iter per la definizione di un catasto ortofrutticolo nazionale;
7) ricostituzione della dotazione per gli interventi compensativi per siccità dal 01/06/2022 al 30/09/2022 ridotta del 50% a seguito dei tragici eventi che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel mese di maggio;
8) la drastica riduzione dei principi attivi ha compromesso l’efficacia delle strategie di difesa in campo. Questo, combinato a fattori ambientali avversi, ha determinato una significativa riduzione della capacità produttiva degli impianti. Occorre quindi rilanciare le attività di ricerca e impedire che l’Europa compia la scelta ideologica di un dimezzamento delle molecole attive in assenza di alternative tecniche adeguate;
9) sostenere il sistema assicurativo per garantire una efficace difesa delle produzioni;
10) l’esonero parziale dal pagamento dei contributi propri e dei lavoratori dipendenti sia per le aziende agricole che per le società o cooperative che svolgono o hanno svolto attività agricola nei successivi 12 mesi dal verificarsi dall’evento calamitoso come disposto dall’art. 8 del D.Lgs. 102/2004 poi modificato con D.Lgs. 82/2008.
Pur consapevoli della complicata congiuntura economica del paese è evidente che a causa di numerosi “flagelli” che si sono abbattuti sul comparto ortofrutticolo l’assenza di interventi tempestivi rischia di determinare una rapida e profonda riorganizzazione del comparto con estirpi e cessazione di attività che si susseguono, da anni, senza sosta.
Dispiace inoltre rilevare come i soggetti più fragili, piccole e medie imprese, giovani agricoltori ed agricoltrici siano coloro che più di ogni altro rischiano di cessare anzitempo la propria attività senza considerare i danni irreparabili che una riduzione delle superfici cagionerebbe all’indotto lavorativo e alla forza competitiva dell’ortofrutta italiana.

FONDO INNOVAZIONE ISMEA

Nel mese di ottobre si aprirà un bando, in modalità CLICK-DAY, per la presentazione di domande a contributo per la innovazione tecnologica in azienda.

Possono partecipare sia aziende agricole che agromeccaniche che intendono effettuare investimenti da 70.000 € a 500.000 €, e a seconda di casi potranno avere un contributo che va dal 48% al 60 % per le aziende agricole e del 95% per le agromeccaniche.

Viene finanziato anche l’acquisto di trattrici agricole di nuova generazione purché si provveda alla rottamazione di un mezzo obsoleto.

Il bando avrà una durata di 3 anni con un plafond annuo di 75 mln di €; per i territori alluvionati è previsto uno stanziamento di fondi riservato pari a 10 mln € per il 2023, 30 mln € per il 2024 e 35 mln di € per il 2025.

Chi fosse interessato può contattare l’ufficio tecnico CIA di competenza per avere informazioni.

ABI, SOSPENSIONE MUTUI PER GLI EVENTI METEOROLOGICI DI LUGLIO

In conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 22 al 27 luglio 2023 nel territorio delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì Cesena; l’ABI ha pubblicato una circolare che permette la che ha per oggetto la sospensione delle rate dei mutui per 12 mesi dalla data di deliberazione dello stato di emergenza. In particolare “i soggetti titolari di mutui relativi agli edifici sgomberati o inagibili, ovvero alla gestione di attività di natura commerciale ed economica, anche agricola, svolta nei medesimi edifici o nel caso dell’agricoltura svolta nei terreni franati o alluvionati”, hanno il diritto di chiedere alle banche e intermediari finanziari, “fino all’agibilità o all’abitabilità del predetto immobile e comunque non oltre la data di cessazione dello stato di emergenza come nel caso dei terreni agricoli”. La sospensione delle rate dei medesimi mutui può essere totale o solo della quota capitale, pertanto chi è interessato ha 30 giorni per rivolgersi presso il proprio istituto di credito.

È ora di scendere in piazza: tutti a Roma per la mobilitazione Cia il 26 ottobre

Cia-Agricoltori Italiani organizza una giornata di mobilitazione giovedì 26 ottobre a Roma per ricordare le emergenze dell’agricoltura nazionale e sollecitare una riprogrammazione delle politiche dedicate, più responsabile e utile per il futuro delle imprese agricole italiane. Una data non casuale, ma che anticipa i lavori sulla legge di Bilancio che entreranno nel vivo proprio ai primi di novembre.

I motivi alla base della mobilitazione sono tanti e richiedono il nostro sforzo. Negli ultimi anni, tra le attività produttive, l’agricoltura è stata quella più esposta a fenomeni ed eventi epocali per portata e conseguenze: la crisi energetica, gli effetti della guerra in Ucraina, le emergenze fitosanitarie e quelle climatiche con le calamità che hanno duramente colpito la Romagna come le gelate tardive, le alluvioni e il tornado.

In questo contesto, già complesso, le filiere agroalimentari ci vedono spesso protagonisti come l’anello debole del sistema. In tutti i settori, ormai, le imprese agricole non riescono a coprire i costi di produzione, oltre a subire il peso dell’inflazione, del clima e delle sfide della transizione green. Ѐ evidente come la ripartizione delle risorse all’interno delle singole filiere non sia equa ed equilibrata.

La questione fauna selvatica, da Cia sempre cavalcata, sembrava aver trovato una soluzione normativa con la possibilità di attuare un massiccio intervento di contenimento degli ungulati su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, oggi assistiamo a una palese fase di stallo istituzionale, uno stand-by del percorso, mentre gli agricoltori continuano a subire enormi danni e si moltiplicano gli incidenti che coinvolgono i cittadini.
Anche le difficoltà delle aree rurali e interne si sono evidentemente acuite e potrebbero esplodere con il sistema delle autonomie differenziate. Un problema gigante per l’agricoltura e per tutta la società.
Non mancano nemmeno i problemi con l’Europa, dove il settore primario resta sotto attacco di posizioni ambientaliste poco obiettive e molto punitive.

Politicamente, stiamo entrando in un periodo delicato e assai cruciale: da una parte, le istituzioni devono mettere a punto una legge di Bilancio che, pur nell’esigua disponibilità di risorse, dovrà fornire risposte alle nostre esigenze; dall’altra, inizierà la campagna elettorale per le elezioni europee del 2024, dai cui risultati dipenderà l’esito di dossier strategici per il futuro dell’agricoltura.
Insomma, ora la centralità delle aziende agricole nell’economia del Paese va garantita con azioni a tutela del reddito, perché senza non si può né assicurare produzioni di qualità né realizzare la sovranità alimentare.

Per tutti questi motivi, la mobilitazione è un’iniziativa di vitale importanza per il nostro comparto e per la nostra Organizzazione.

Operatore di fattoria sociale – Il Corso da ottobre a dicembre 2023. Iscrizioni entro il 13 ottobre

Il corso “Operatore di fattoria sociale” si svolgerà nel periodo Ottobre – Dicembre 2023 con modalità di formazione in parte in videoconferrenza e in parte in presenza. Tale corso risponde ai requisiti previsti dalle Legge Regionale n. 1 del 2022 per l’iscrizione all’Elenco Regionale delle Fattorie Sociali.

Il corso ha una durata di 80 ore di cui 48 di lezioni teoriche, 16 di visite guidate e 16 ore di laboratorio di progettazione (si precisa, a tal proposito, che il corso sarà orientato a fornire competenze progettuali -di metodo e contenuto- da utilizzare nella predisposizione dei progetti di agricoltura sociale ai fini dell’applicazione della normativa vigente)

Il costo del corso è di € 720,00.

Per l’iscrizione è necessario inviare la scheda di adesione corredata da un documento di identità entro e non oltre Venerdì 13 Ottobre 2023 compilata in ogni sua parte (le iscrizioni potrebbero chiudersi anticipatamente al raggiungimento del numero massimo di 25 partecipanti). – La scheda di iscrizione va inviata alla segreteria organizzativa di DINAMICA all’indirizzo: FC@dinamica-fp.it (tel. per info Dinamica: 0543724670).

Ricordo che, come da DGR 1 del 24/01/2022 “Norme in materia di agricoltura sociale”, ai fini dell’iscrizione all’elenco regionale delle Fattorie sociali è necessario possedere uno dei due requisiti:

  • Essere imprenditore agricolo o coadiuvante familiare nel caso di imprenditore persona fisica o un socio nel caso di società di persone o un dipendente o un socio nel caso di società di capitale o di cooperativa che abbiano frequentato il corso di formazione di 80 ore con verifica di apprendimento.

Oppure

  • Si ritiene assolto il requisito formativo per le imprese agrituristiche e le fattorie didattiche iscritte all’elenco di cui all’art.30 della legge regionale n. 4 del 2009 e le imprese agricole che, prima dell’entrata in vigore della LR 1 del 2022, esercitavano attività agricola in convenzione con i comuni o altri enti pubblici.

L’articolo 2, Comma 4 della legge n. 141 del 2015, prevede che le cooperative sociali possano essere iscritte all’elenco, qualora il fatturato derivante dall’esercizio delle attività agricole svolte sia prevalente, nel caso in cui il suddetto fatturato sia superiore al 30% di quello complessivo, le medesime cooperative sociali sono considerate operatori dell’agricoltura sociale, in misura corrispondente al fatturato agricolo.

“Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici “

BANDO ANNO 2023 – SCADENZA 15 GENNAIO 2024 ORE 13

Con la pubblicazione della delibera n. 1467/2023 la Regione Emilia Romagna ha approvato il bando PSR 2014-2020 tipo di operazione 5.2.01 Ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche e eventi catastrofici anno 2023, in considerazione degli eventi calamitosi verificatisi a decorrere dal 1° maggio 2023. A questo link i dettagli. 

In sintesi

Le risorse assegnate al bando sono di € 15.000.000,00.
La spesa ammissibile deve essere compresa tra € 10.000 e € 2.000.000 di danni accertati, al netto dell’IVA. L’aliquota di aiuto è pari al 100% dell’investimento ammissibile.

Il bando prevede un contributo in conto capitale calcolato su una spesa massima ammissibile determinata sulla base del danno accertato, relativo alle tipologie di investimento ammissibili, ovvero:

acquisto di impianti, macchinari, attrezzature in sostituzione di quelli danneggiati o distrutti, o il ripristino degli stessi.

Nel caso di ripristino le spese dovranno, comunque, risultare non superiori al 70% del costo di sostituzione del bene stesso.

In caso di sostituzione dei beni danneggiati/distrutti, i nuovi beni dovranno possedere caratteristiche analoghe in relazione alla potenzialità produttiva di quello sostituito (con una tolleranza del + 10% rispetto agli indicatori caratteristici della categoria considerata – es. potenza nel caso di trattrici, etc.) o inferiori;
ripristino di miglioramenti fondiari (es. impianti frutticoli, olivicoli, di arboricoltura da legno e vigneti, impianti irrigui fissi, sistemi di drenaggio, ecc..) e della fertilità dei suoliripristino del potenziale produttivo quale scorte vive e morte, danneggiate o distrutte; spese tecniche generali come onorari di professionisti o consulenti, in misura non superiore al 10% dell’importo ammissibile delle precedenti voci.

danni dovranno essere dimostrati e quantificati attraverso la presentazione di una perizia asseverata, redatta da tecnici abilitati. La soglia minima di danno subito al potenziale produttivo agricolo per poter presentare domanda è del 30%.

L’azienda oggetto di intervento deve risultare collocata nell’ambito dei territori interessati dall’evento riconosciuto eccezionale con D.L. del 1° giugno 2023, n. 61 convertito con Legge 23 luglio 2023, n. 100, così come individuati dalle delimitazioni che saranno approvate dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste su proposta della Regione, di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 1430/2023 e successive modifiche/integrazioni, che potrebbe essere oggetto di integrazioni come da comunicazioni precedentemente inviate.

La scadenza per presentare le domande di sostegno è fissata al giorno 15 gennaio 2024 alle ore 13.00.

Per qualsiasi informazione contattare gli uffici Cia Romagna territoriali di riferimento.

La nuova Pac e la condizionalità rafforzata. Cosa devono fare gli agricoltori?

Condizionalità rafforzata BCCA7 e BCCA8 cosa devono fare gli agricoltori? Come tutti sappiamo con la nuova PAC 2023 – 2027 sono state introdotte alcune novità tra cui la condizionalità rafforzata, costituita da norme che gli agricoltori devono rispettare per poter accedere ai contributi finanziari della Pac. Le aziende agricole hanno l’obbligo di rispettare gli impegni di condizionalità rafforzata per non incorrere in riduzioni o esclusioni dei pagamenti dei sostegni, qualora siano beneficiari.

Tra queste norme di condizionalità ci sono:

A) BCAA 7: Obbligo della rotazione colturale dei seminativi, per preservare la fertilità integrale del suolo (ad eccezione delle colture sommerse

La BCAA7 è di nuovo ingresso in condizionalità, di provenienza dal greening, e sostituisce sostanzialmente la diversificazione della passata programmazione.

Questa norma di condizionalità prevede l’obbligo di rotazione, ovverosia il cambio di coltura, inteso come cambio di genere botanico, almeno una volta all’anno a livello di parcella (eccetto nel caso di colture pluriennali, erbe e altre piante erbacee da foraggio e terreni lasciati a riposo).

La successione di cereali quali frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, farro è considerata, ai fini della presente BCAA, come monosuccessione dello stesso cereale, in quanto di medesimo genere botanico (Triticum), mentre, per esempio, non è considerata monosuccessione la rotazione tra grano tenero (genere Triticum e Orzo (Genere Hordeum).

Ai fini del rispetto della presente norma, sono ammesse nella rotazione, come indicato dai Decreti Ministeriali, anche le colture secondarie, purché adeguatamente gestite, cioè portate a completamento del ciclo produttivo e che coprano una parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali.

In partica, le colture di secondo raccolto dovranno essere caratterizzate da un ciclo produttivo di durata adeguata, anche breve, che in ogni caso assicuri la permanenza in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni.

Sono esentate dall’applicazione di questa Bcaa le aziende che:

  • hanno superficie a seminativi fino a 10 Ha;
  • I cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni a riposo, investiti a colture leguminose o sottoposti ad una combinazione di tali impieghi; (compresa la medica)
  • hanno superficie agricola ammissibile è costituita da più del 75% da prato permanente, utilizzato per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell’anno;
  • sono biologiche certificate oppure sono condotte secondo la Produzione Integrata, certificate dal Sistema di Qualità Nazionale della Produzione Integrata (SQNPI).

L’ampliamento dell’esenzione per le aziende certificate SQNPI, è la grossa novità di questa Bcaa, ed è già valevole per la campagna 2023.

Va inoltre ricordato che per l’anno 2023, con decreto n°362512 del 22/08/22 a causa del conflitto Ucraino, era stato derogato l’obbligo di rotazione; è importante quindi evidenziare che per le aziende che hanno applicato la deroga, la campagna 2024 sarà considerata come l’anno zero, e la verifica della corretta rotazione sarà effettuata nell’anno 2025.

B) BCAA 8: Obbligo di mantenere una percentuale minimo della superficie agricola destinata a superfici o elementi non produttivi.

Anche la BCAA8 è di nuovo ingresso in condizionalità, di provenienza dal greening, e prevede l’obbligo di destinare e mantenere una percentuale minima del 4% dei seminativi ad aree ed elementi non produttivi.

L’obbligo può essere soddisfatto con l’utilizzo di terreni a riposo (Set-Aside) oppure con l’utilizzo di elementi caratteristici del paesaggio, fasce tampone, fasce inerbite, margini dei campi, siepi, essenze mellifere, ecc…, ma non può essere soddisfatto con la semina di piante azotofissatrici.

Nella tabella sottostante sono riportate i limiti dimensionali/temporali ed i coefficienti di ponderazione delle aree ed elementi non produttivi.

Elementi protettiLimiti dimensionaliFattore di  ponderazione
Fasce tamponeLarghezza minima 5 m1,5
FossatiLarghezza massima 10 m2
Margini di campi, appezzamenti o  fasce tampone di parcelleLarghezza compresa tra 2 e 20 m1,5
Siepi individuali o gruppo di  alberi/filariSiepi: Larghezza compresa tra 2 e  20 m; lunghezza minima 25 m;copertura >20%2
Terreni lasciati a riposoDal 1 gennaio al 30 giugno1
Alberi isolati / Alberi monumentaliDiametro min. chioma 4 m1,5
Fascia inerbitaLarghezza min. 5 m1,5
sistemazioni idraulico-agrarie  caratteristicheLarghezza massima tot. 10 m2
Boschetti nel campoSuperficie massima 0,3 ha1,5
Piccoli stagniSuperficie ≤ 3000 m21,5
MurettiAltezza compresa tra 0,3 a 5 m  Larghezza compresa tra 0,5 a 5 m  Lunghezza minima 25 m1
TerrazzeAltezza minima 0,5 m1

Sono esentate dall’applicazione della Bcaa8 le aziende che:

  • hanno superficie a seminativi fino a 10 Ha;
  • I cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni a riposo, investiti a colture leguminose o sottoposti ad una combinazione di tali impieghi; (Compresa la medica)
  • La cui superficie agricola ammissibile è costituita da più del 75% da prato permanente, utilizzato per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell’anno;

A differenza della BCAA7 non sono esentate le aziende che Certificate Biologico od integrato.

A seguito del conflitto Russia- Ucraina per l’anno 2023, anche per la BCAA8 era stato derogato l’obbligo di lasciare almeno il 4% dei seminativi ad aree ed elementi non produttivi.

Ad oggi purtroppo non non è certa la deroga per l’anno 2024 alla condizionalità rafforzata , per cui si consiglia alle aziende di predisporre il piano delle semine considerando i due obblighi previsti dalla  BCAA7 (rotazione) e dalla BCAA8 mantenimento di almeno il 4% del seminativo ad elementi non produttivi.

Anp e Cia regionali incontrano senatori e deputati

L’Associazione Pensionati della CIA-Agricoltori Italiani (Anp-Cia) ha incontrato, il 21 luglio a Cesena e il 24 luglio a Modena, onorevoli e senatori con l’obiettivo di dare forza sui territori regionali alla proposta presentata da Anp nazionale per una mobilitazione su:

Pensioni minime dignitose

Capaci di tenere conto dell’inflazione e del post alluvione.

Servizi sanitari: curarsi non deve essere un lusso!

Garantire ai giovani la prospettiva di una pensione conforme al lavoro che stanno svolgendo: l’agricoltura aiuta il territorio e lo protegge contro il dissesto idrogeologico. Questo lavoro va riconosciuto a fine di non scoraggiare i giovani ed evitare l’abbandono delle terre.

Sono intervenuti il presidente Anp Emilia-Romagna Pierino Liverani, il presidente Cia Emilia-Romagna Stefano Francia e la vice presidente Valeria Villani. Hanno partecipato: l’on. Vaccari Stefano PD; la senatrice Elena Murelli della Lega; l’on. Daniela Dondi Di Fratelli Italia; la deputata Ilenia Malavasi PD; l’on. Quidad Bakkali PD; l’on. Beatriz Colombo di Forza Italia; l’on. Andrea Gnassi PD; il vicesindaco di Modena Cavazza.

A Cesena era presenti anche il presidente Anp-Romagna Wiliam Signani e il vice presidente di Cia Romagna Matteo Pagliarani.

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