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Donne in campo e Lilt: continua l’impegno per promuovere la prevenzione

associazione lilt

IMOLA – La sensibilizzazione sugli screening oncologici per il tumore al seno e la promozione di uno stile di vita sano e un’alimentazione con prodotti di prossimità e freschi. Sono questi i due obiettivi condivisi da Donne in Campo Emilia Romagna e Lilt (Lega Italiana Lotta ai Tumori) che hanno dato vita negli anni scorsi a una serie di iniziative congiunte.

L’ultima proprio qualche giorno fa: un pranzo per raccogliere fondi a favore della Lega, che si è tenuto presso la splendida location dell’azienda vitivinicola Merlotta di Imola con i volontari della “Cittadella di Bubano”.

All’evento hanno partecipato anche il sindaco Marco Panieri, il prof. Domenico Francesco Rivelli, presidente dell’Ass.ne Lilt di Bologna e medico oncologo, i volontari Lilt, gli agricoltori del territorio e il presidente di Cia Imola Giordano Zambrini.

Nel corso della splendida giornata, Luana Tampieri, presidentessa di Donne in Campo regionale, ha ribadito il duplice obiettivo dell’iniziativa e ha sottolineato l’importante rapporto di collaborazione tra le due associazioni.

“L’evento di oggi – ha detto Tampieri – si rende necessario perché purtroppo sempre più donne si ammalano di tumore al seno, ma una percentuale altissima guarisce e questo avviene grazie alla prevenzione. Per questo abbiamo scelto di dare un piccolo contributo come donne e come imprenditrici a Lilt, sulla scia di una collaborazione iniziata con un convegno di 3 anni fa sulla sanità, nel corso del quale abbiamo chiesto alla Regione Emilia Romagna di ampliare e migliorare il panorama degli screening.

L’associazione delle donne imprenditrici di Cia Agricoltori Italiani regionale ha scelto un’azienda imolese per un pranzo di raccolta fondi a favore di Lilt

La cifra raccolta, circa 800 euro, servirà, infatti, per sostenere il “Mese Rosa”, le mammografie gratuite promosse dalla Lega nel mese di ottobre, soprattutto per le più giovani adesso escluse dai programmi di prevenzione. Fermo restando, infatti, che siamo ben consapevoli che la nostra Regione rimane comunque il fiore all’occhiello per la sanità penso che sarebbe necessario – visto che il tumore colpisce molte di noi donne e sempre più spesso nella fascia giovanile – estendere le mammografie e i controlli al di sotto dei 45 anni di età. Infine – ha concluso la presidentessa di Donne in Campo – voglio sottolineare nuovamente l’importanza strategica del settore agricolo nella produzione di cibo sano e di qualità, essenziale per la salute.

Prodotti che non si possono dare per “scontati” perché la situazione critica che sta attraversando il nostro settore, con le aziende che non riescono a fare reddito, potrebbe portare proprio a una mancanza di quei prodotti sulle nostre tavole”.

Lilt, mese rosa

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