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Azioni unitarie e mobilitazione per superare la crisi della frutticoltura

Cali di produzione che arrivano alla totalità del raccolto e prezzi pagati per la frutta al di sotto dei costi di produzione e molto lontani dall’essere remunerativi. Sono questi i temi centrali affrontati durante l’incontro con i frutticoltori organizzato da Cia – Agricoltori Italiani Imola, nel corso del quale si è anche parlato di un necessario sforzo comune per rilanciare il settore e di una mobilitazione generale, anche in collaborazione con le altre associazioni agricole. Perché, secondo Giordano Zambrini, presidente provinciale, la strategia per uscire dalla crisi passa attraverso un impegno di produttori, sindacati agricoli e amministratori locali, uniti per chiedere un sostegno immediato al comparto frutticolo.

“Tutti i produttori – ha detto il presidente di Cia Imola – sanno benissimo che così non si può continuare, che la nostra frutticoltura è a rischio così come le nostre aziende e un intero sistema economico-produttivo. Le difficoltà, come hanno specificato gli agricoltori presenti, sono legati al contrasto delle patologie della frutta provocata da cimice asiatica e insetti ancora “sconosciuti”, dai cambiamenti del clima ma anche da prezzi non remunerativi, difficoltà di commercializzazione e di aggregazione.

Questi problemi persistono da diverso tempo, ma sono diventati davvero insostenibili in un’annata come questa, quando praticamente nessun prodotto è in grado di portare un reddito alle aziende agricole.

E se gli agricoltori smettono di produrre, perché farlo significa lavorare in perdita, non sono solo loro a rimetterci, ma l’intera economia del territorio, visto che le aziende agricole smetteranno di impiegare forza lavoro stagionale e anche di immettere sul mercato prodotti Made in Italy di qualità. Quindi è tutta la società, composta da lavoratori in agricoltura, famiglie e consumatori, che si troverà in difficoltà insieme a noi. Ecco perché la crisi della nostra agricoltura deve diventare un problema economico e sociale condiviso, anche dagli amministratori del Circondario, dal sindaco della Città Metropolitana e dai sindacati agricoli. A loro invieremo in questi giorni una lettera per spiegare la situazione e chiedere che ci sostengano a livello regionale per chiedere contributi straordinari per i frutticoltori più colpiti dalla crisi. Abbiamo apprezzato l’impegno dell’assessore regionale che si è impegnata a stanziare, proprio in queste ore, 250.000 euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati e sgravi fiscali e contributivi destinate alle aziende colpite da cimice asiatica e si è impegnata a portare il problema all’attenzione del nuovo Governo che si formerà e dell’Europa.

Si tratta sicuramente di un primo passo a sostegno del reddito per le aziende, ma non basta perché serve soprattutto un sostegno diretto, liquidità a fondo perduto, per superare questo anno difficilissimo e ripartire. Naturalmente sono utili anche azioni indirette come la sospensione dei mutui che alcuni istituti bancari imolesi hanno già garantito.  Nel corso dell’assemblea – continua Zambrini – gli agricoltori hanno anche chiesto più ricerca per contrastare le patologie delle piante più aggressive, una ricerca che dovrà essere pubblica e super partes per trovare finalmente una soluzione per la cimice asiatica e altri insetti e funghi particolarmente aggressivi”.

“Nel corso dell’incontro – conclude Zambrini – gli agricoltori presenti si sono impegnati a partecipare attivamente e in maniera concreta per chiedere ciò che è giusto. Per questo stiamo pensando a una vera e propria mobilitazione, organizzata insieme ai produttori di altre province della nostra regione e di altre regioni colpite dalla crisi, per dare un segnale forte a tutti i livelli, dalle istituzioni ai consumatori. Una cosa è certa: non si può stare fermi a guardare l’intera economia agricola del nostro territorio andare in pezzi senza lottare fino in fondo per salvarla”.

 

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