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Al Macfrut anche Cia Emilia Romagna e convegno sul catasto frutticolo

Cia Emilia Romagna è al MACFRUT – Fruit & Veg Professional Show, la fiera internazionale dell’ortofrutta all’Expo Centre di Rimini, dall’8 al 10 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 18.00. (Via Emilia, 155 – 47921, Rimini). Lo spazio della Cia è nel padiglione B5, Stand 092 (corsia 3).

A Macfrut, il 9 maggio si svolge il Convegno promosso da Cia–Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna, dalle ore 9,30, nella Sala Diotallevi 1 della Fiera di Rimini. Il tema: “Catasto frutticolo, tra programmazione e aggregazione”.

Catasto frutticolo come strumento di programmazione per la frutticoltura regionale, nazionale ed europea, oltre che elemento di conoscenza utile per determinare le scelte politiche delle istituzioni: è questo il tema del convegno promosso da Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna che si terrà il 9 maggio prossimo a Macfrut presso Rimini Fiere. Dalle ore 9,30, nella Sala Diotallevi 1, si parlerà inoltre degli strumenti necessari per interpretare l’evoluzione del settore e come fare per implementare la banca dati, oltre che fare il punto sulla situazione del catasto a livello nazionale e l’opportunità di istituirne uno a livello europeo. Il convegno, dal titolo “Catasto frutticolo, tra programmazione e aggregazione”, ospiterà l’opinione di Mirco Zanotti, presidente Apofruit e Davide Vernocchi, presidente Apo Conerpo. Parleranno dell’argomento anche Elisa Macchi, direttore di Cso Italy e Nazario Battelli, presidente dell’ OI Ortofrutta Italia. L’incontro avrà inizio con l’intervento di Antonio Dosi, coordinatore nazionale del Gruppi di interesse ortofrutticolo di Cia – Agricoltori Italiani mentre concluderà Stefano Francia, presidente Agia- Cia nazionale (giovani agricoltori). Interverranno l’assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Simona Caselli e il sottosegretario Ministero delle Politiche Agricole alimentari, forestali e del turismo Alessandra Pesce.

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Collage Primo Maggio con Cia Romagna

Cia Romagna il Primo Maggio nelle piazze di Santarcangelo (Rn) e di Massa Lombarda (Ra)
A Santarcangelo, come da tradizione, si è svolto Primo Maggio, cuore verde! la festa del lavoro e dei lavoratori di tutta la Cia Romagna, da Rimini a Forlì, Cesena fino a Ravenna, con il mercato dei coltivatori in questa edizione ancora più ampio grazie alla partecipazione di produttori non solo della provincia di Rimini, ma anche dei territori limitrofi. “Con Primo Maggio, cuore verde! celebriamo il valore del lavoro e dell’agricoltura, un comparto fondamentale nell’economia e nella storia del nostro territorio”, ha commentato Lorenzo Falcioni, vicepresidente di Cia Romagna”.
A Massa Lombarda, in occasione del Primo Maggio, in rappresentanza della Cia c’era Stefano Francia, presidente Agia nazionale. Francia ha sottolineato l’importanza delle elezioni europee e comunali, auspicando che i nuovi assetti amminstrativi e istituzionali sappiano cogliere il valore dell’agricoltura in particolare nelle aree rurali. Da qui l’importanza della rete del welfare e della sanità per non tagliare le radici di queste aree e fare in modo che restino connesse. Francia ha poi ribadito l’importanza del ruolo della rappresentanza come relazione con i territori, con il complesso della società civile ed economica locale; come capacità di tenere legate le esigenze di tutela settoriale e la strategia di sviluppo del Paese; necessaria per un sisitema decmocratico.

Primo Maggio, cuore verde! A Santarcangelo la Festa del Lavoro di Cia Romagna

Torna a Santarcangelo l’atteso appuntamento con la Festa del Lavoro promossa da Cia-Agricoltori italiani RomagnaPrimo Maggio, cuore verde! quest’anno avrà anche un’anteprima in musica con il concerto “Le Origini. Joe Cocker e dintorni”, la sera del 30 aprile dalle 20.30 in piazza Ganganelli.
Il 1 Maggio la Festa del Lavoro si aprirà alle 10.30 del mattino con il tradizionale corteo degli agricoltori, che sfileranno sui loro imponenti mezzi lungo le strade attorno al centro storico. Seguirà in piazza Ganganelli un breve intervento dei rappresentanti delle istituzioni, con il saluto di Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna, Lorenzo Falcioni, vicepresidente vicario di Cia Romagna, Cristiano Fini, presidente Cia Emilia-Romagna e del sindaco di Santarcangelo Alice Parma.

La giornata proseguirà con un programma ricco di eventi per grandi e piccoli. L’agricoltura del territorio sarà protagonista nel mercato dei coltivatori locali, dove trovare i migliori prodotti di stagione, dalla frutta alla verdura, dai formaggi ai salumi, dal miele alle confetture al vino.

pranzo si mangia nelle tavolate in piazza tutti insieme portandosi la “ligaza”, per poi proseguire la festa in compagnia. Fino alle 17 in piazza Ganganelli ci saranno musica, storie e cantastorie con l’eclettico Sergio Casabianca la mattina e l’orchestra La Storia di Romagna al pomeriggio, accanto a giochi, animazione e divertimento per i bimbi con il Ludobus Scombussolo.

“Con Primo Maggio, cuore verde! celebriamo il valore del lavoro e dell’agricoltura, un comparto fondamentale nell’economia e nella storia del nostro territorio – commenta Lorenzo Falcioni -. E’ la festa di tutta la Cia Romagna, da Rimini a Forlì-Cesena a Ravenna. Non a caso quest’anno il mercato dei coltivatori si amplia con la partecipazione di produttori non solo della provincia di Rimini, ma anche dei territori limitrofi”.

 

Manodopera agricola e Decreto flussi: al via le domande

Il 24 aprile è il click day, il giorno d’avvio, per la presentazione delle domande di nullaosta per lavoro stagionale della manodopera di provenienza extra comunitaria autorizzata all’ingresso in Italia dal Decreto flussi pubblicato il 9 aprile scorso. Le domande possono essere presentate fino al 31 dicembre (salvo esaurimento quote autorizzate) solo on line nel portale del Ministero dell’Interno. Per informazioni, approfondimenti e supporto è possibile rivolgersi agli Uffici Paghe delle zone provinciali di Cia Romagna.

Molti soci Cia hanno evidenziato la difficoltà a trovare manodopera in generale, sia italiana sia straniera, fino al punto che le aziende si sottraggono i braccianti l’una con l’altra. Secondo Cia Romagna serve approfondire la tematica della manodopera nel suo insieme, tenendo presente le particolarità del lavoro nel settore agricolo. Clicca qui per leggere l’intervista a Danilo Misirocchi

 

Il Decreto flussi in sintesi

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 9 aprile, il nuovo decreto flussi 2019, ha fissato la data di mercoledì 24 aprile come primo giorno utile, dalle ore 9:00, per la presentazione delle richieste di lavoratori stagionali. Questa, segue in agenda quella del 16 aprile, data del click-day per la domanda di nulla osta da parte del datore di lavoro che si trova in Italia e le richieste legate al lavoro non stagionale e autonomo.

Il decreto flussi 2019 prevede l’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo. La quota complessiva è fissata a 30.850 cittadini non comunitari, la stessa cifra prevista nel decreto flussi 2018. Del totale di 30.850 lavoratori stranieri ammessi, 12.850 posti sono riservati all’assunzione di dipendenti chiamati a svolgere lavori di carattere non stagionale e a lavoratori autonomi. Per il lavoro stagionale nel settore agricolo e turistico-alberghiero, il Ministero ha stabilito, nello specifico l’ingresso di 18.000 cittadini non comunitari residenti all’estero, da ripartire tra le Regioni e le Province autonome.

I posti per i lavoratori stagionali riguardano esclusivamente i cittadini appartenenti alle 28 nazionalità indicate nel decreto: Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia e Ucraina. Fuori il Pakistan.

Elisa Maraldi presidente territoriale di Forlì

Continua la riorganizzazione del sistema di rappresentanza di Cia Romagna e si va completando il quadro per rafforzare ulteriormente la presenza capillare sul territorio a presidio delle aree rurali e per essere più vicini agli agricoltori. Anche il Consiglio territoriale della zona di Forlì ha recentemente eletto il suo nuovo presidente. Si tratta di Elisa Maraldi, 44 anni, che nei mesi scorsi, tra le altre cose, ha pertecipato al Festival degli Agrichef di Cia-Agricoltori Italiani. Diplomata Geometra e all’Accademia di Belle Arti, risiede a Santa Maria Nuova di Bertinoro (FC). Vive in campagna da sempre e, specifica, non potrebbe farne a meno. Da circa due anni conduce l’azienda agricola di famiglia, da sempre associata a Cia. Sei, circa, gli ettari di terreno coltivati prevalentemente con frutti di bosco, legumi e orticole, in conversione Bio. La Maraldi spiega che essendo la sua una piccola realtà rispetto ad altre, cerca di diversificare e dare forza alla multifunzionalità. In azienda effettua la vendita diretta e, dall’autunno del 2018, ha intrapreso una nuova avventura con l’agriturismo Casa Molinari. Il prossimo obbiettivo per il futuro è quello di realizzare anche il progetto di fattoria didattica.

Forte preoccupazione di Cia per il possibile aumento dell’iva

Possibile aumento Iva e nel decreto emergenze niente risorse per la Romagna, dove sono già state delimitate le aree colpite dal maltempo mentre la Puglia, per la quale sono previsti oltre 100 milioni di euro, non lo ha ancora fatto

Queste alcune delle sorprese dell’uovo di Pasqua del Governo

Cia-Agricoltori italiani Romagna esprime profonda delusione per l’esclusione della Romagna dal decreto emergenze relative alle gelate di gennaio e febbraio del 2018 e forte preoccupazione per il possibile aumento dell’Iva paventato dal Governo. Decreto Emergenze – Cia-Agricoltori italiani ha presentato un emendamento al decreto emergenze che potesse inserire le gelate di inizio 2018 avvenute in Romagna e nell’imolese, ma questo non è passato. Dopodiché, Cia ha presentato ricorso, ma non è stato accolto.
“Verrebbero stanziati oltre 100 milioni di euro per il maltempo della Puglia e zero per la Romagna – spiega Danilo Misirocchi, presidente di Cia Romagna – Inoltre, la nostra regione ha già delimitato le aree colpite, cosa che non è stata ancora fatta in Puglia. Cia-Agricoltori Italiani ha presentato ricorso, affinché la maggioranza di governo inserisse anche la Romagna tra le aree colpite dalla calamità del 2018, esattamente al pari della Puglia. Anche questo non è stato accolto. Non possiamo pensare che per i partiti di maggioranza al governo del paese esistano territori di serie A ed altri territori non risarcibili di serie B”.
Def e Iva – Il possibile aumento dell’Iva nel 2020, preannunciato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, preoccupa non poco anche Cia- Cia-Agricoltori Italiani Romagna. Il settore agricolo è già penalizzato nella catena della formazione dei prezzi, dove il forte divario fra quelli alla produzione e quelli al consumo si amplia sempre di più. L’incremento dell’Iva è un altro macigno sull’agricoltura – afferma il presidente di Cia Romagna Misirocchi – e farà crescere la depressione della domanda interna di consumi”.

16 mesi di Cia Romagna e focus sull’Europa. Questi i temi dell’Assemblea annuale dei soci

Sulle note di “Ciao amore ciao”, nella versione cantata da Dalida, si è aperta il 16 aprile al Centro congressi Sgr di Rimini l’Assemblea ordinaria di Cia Romagna. “Il grano da crescere, i campi da arare, guardare ogni giorno se piove o c’è il sole per sapere se domani si vive o si muore e un bel giorno dire basta e andare via” è la parte che il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi, ha ripreso per iniziare il suo intervento: “Siamo figli e nipoti di quelli che sono rimasti a crescere il grano e ad arare i campi e a guardare se piove o c’è il sole. Siamo il territorio e siamo legati al territorio, ma siamo legati anche al mercato. Se c’è reddito, c’è innovazione e ci sono investimenti. Serve in Europa, e anche in Italia, un progetto che rimetta le imprese al centro dello sviluppo».

L’Assemblea ordinaria è stata l’occasione per fare il punto sui primi 16 mesi vissuti dall’Organizzazione nella dimensione romagnola e anche per approfondire il tema dell’Europa. A tal proposito è intervenuto il professor Alessandro Sterpa, docente all’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo), su “Unione Europea tra crisi e riforme: tra sovranismo, federalismo e globalizzazione”.

Sono state evidenziate alcune date: il 14 dicembre 2017 è stata attuata la fusione delle tre Cia provinciali di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna; il 25 gennaio 2018 si è tenuta la prima assemblea elettiva di Cia Romagna; il 1° ottobre 2018 si sono unite le tre società di servizi ed è nata Cia Romagna Servizi; il 16 aprile 2019 si è tenuta la prima assemblea ordinaria (non elettiva) di Cia Romagna.

“In questi mesi abbiamo organizzato 33 assemblee sul territorio, di cui 12 appuntamenti di fine anno “La Cia incontra gli associati”, nei quali abbiamo rendicontato sull’attività dell’associazione, con un particolare approfondimento sulla fatturazione elettronica, con la partecipazione di circa mille soci. L’8 aprile scorso – prosegue Misirocchi – è terminato il giro dei consigli con l’individuazione dei presidenti territoriali. L’area di Cia Rimagna è stata organizzata in 8 zone, in ognuna delle quali c’è un consiglio territoriale e un presidente. Numerose le iniziative nel corso del 2018, come ad esempio il convegno Agricoltura di collina e montagna, quello dedicato alla Copertura del rischio e quello sul Credito, oltre alla presa di posizione di Cia per evitare l’allargamento del Parco delle Foreste Casentinesi. C’è stata la presentazione dei dati dell’Annata agraria romagnola, sono partiti nuovi servizi, come quello della vendita diretta e spesa in campagna, e ad altri stiamo già lavorando”.

Nel suo intervento il Professor Sterpa, ha evidenziato come, “con l’Europa stiamo assistendo al più grande ed unico esperimento politico al mondo, in Russia, negli Stati Uniti, il processo di federalismo è stato compiuto con la forza delle armi, mai attraverso la democrazia e la pace. Si stanno superando le condizioni dei singoli stati, basta solo questo per sottolineare la complessità del processo. L’Europa è sempre identificata con parole come crisi, impasse, ma dobbiamo collocarli nell’eccezionalità del percorso che stiamo facendo. L’Europa la politica è decisa dagli stati, è una trattativa tra governi. Il processo di federalismo non è stato portato a compimento, terminarlo vuole dire la fine della sovranità dei singoli stati nazionali. Il diritto europeo è dentro gli ordinamenti giuridici più di quanto pensiamo, ha assunto uno stato predominante: la Gran Bretagna da 3 anni non firma l’accordo di uscita in quanto si è resa conto dovrebbe uscire anche dall’unione doganale. In questo caso la domanda non è se conviene o non conviene rimanere nell’Europa, ma se è possibile o no giuridicamente”.

A questo proposito il Vice Presidente Cia Romagna, Lorenzo Falcioni, ha sottolineato: “Il federalismo non compiuto è il peccato originale, le leggi europee vanno a sommarsi con quelle nazionali e regionali, con un moltiplicarsi della burocrazia che si traduce in un costo per l’impresa agricola. Gli stati non vogliono rinunciare alla sovranità, ma mantenerla significa moltiplicarle i processi e chi ne fa le spese sono i piccoli imprenditore”.

Cristiano Fini, Presidente Cia-Agricoltori Italiani Emilia Romagna, ha posto in evidenza come sia “necessario uscire da questo limbo che non ci fa fare passi in avanti, ma non possiamo e non dobbiamo tornare indietro. La Cia ha sempre creduto fermamente nell’Istituzione europea. Credo però che dobbiamo far valere di più le nostre istanze e richieste, mettere con forza in evidenza i problemi, in particolar modo del nostro settore, per certi aspetti anomalo rispetto agli altri, con tante produzioni tipiche. Subiamo la concorrenza di stati europei, e in particolare della Spagna, non solo sull’ortofrutta ma su tutto: forse per i loro costi inferiori, ma anche per una loro organizzazione diversa dalla nostra e non sempre la qualità dei loro prodotti è inferiore a quella italiana. Il mondo agricolo forse ha un pensiero negativo verso l’Unione europea. In Gran Bretagna sono state le aree rurali a votare per l’uscita dall’Europa e non vorrei che accadesse anche in Italia; non vorrei che il malcontento verso l’Europa venisse fuori dalle aree rurali e dal mondo agricolo, quando i problemi stanno più in casa nostra. Dobbiamo avere un’ottica europea, far crescere l’Europa e uscire dalla situazione di stallo che porta poca fortuna a livello di Comunità Europea”.

 

Assemblea Cia Romagna: l’Europa tra continuità e trasformazione

Appuntamento a Rimini, martedì 16 aprile 2019, ore 20.30, Sala Energia del Centro Congressi SGR. Due pullman per facilitare gli spostamenti

Cia-Agricoltori Italiani Romagna svolgerà la consueta Assemblea annuale dei Soci in un’edizione aperta anche al pubblico.

Per tale occasione, Cia Romagna ha invitato il Professor Alessandro Sterpa, Docente all’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo). Il Professor Sterpa approfondirà il tema dell’“Unione Europea tra crisi e riforme: tra sovranismo, federalismo e globalizzazione”. L’avvio dei lavori è previsto per le ore 20,30, nella Sala Energia del Centro Congressi SGR di Rimini (Via Chiabrera 34/D).

Danilo Misirocchi, Presidente Cia-Agricoltori Italiani Romagna, aprirà l’Assemblea. Farà il punto del percorso dei primi 16 mesi vissuti dall’Organizzazione nella dimensione romagnola; ribadirà gli obiettivi degli anni a venire del mandato in corso in un contesto sociale, politico, economico e ambientale in continuo movimento, caratterizzato da non poche criticità, che il settore primario deve affrontare da protagonista a 360 gradi: nei campi e nelle stalle, nei tavoli istituzionali.

Dopo il dibattito, le conclusioni spetteranno a Cristiano Fini, Presidente Cia-Agricoltori Italiani Emilia Romagna.

Cia Romagna per facilitare gli spostamenti organizza due pullman con partenza alle ore 18.15: uno da Riolo Terme (sede Cooperativa Trasporti Riolo) e uno da Lugo (sede Cia, Via Gastaldi, 26).

Fermate e orari del pullman con partenza da Riolo Terme:

Ore 18:15     Partenza da Riolo Terme – sede Cooperativa Trasporti Riolo

Ore 18:30     Castel Bolognese – Parcheggio di fronte alle Cupule

Ore 18:50     Faenza – Parcheggio BB Hotel (ex Class Hotel) a fianco del casello autostradale

Ore 19:00     Forlì – Parcheggio centro commerciale Globo

Ore 19:30     Cesena Nord – parcheggio Eurobar

Ore 20:15     Arrivo a Rimini Centro Congressi

Fermate e orari del pullman con partenza da Lugo:

Ore 18:15     Partenza da Lugo, sede CIA Via Gastaldi, 26 (di fronte Ceramiche Ricci)

Ore 18:30     Russi – Ristorante Cortina

Ore 18:45     Ravenna – Parcheggio Cinema City

Ore 19:00     San Pietro in Campiano – Bar Arena

Ore 19:20     Castiglione di Ravenna – Piazza della Libertà

Ore 19:40     Cesenatico – Parcheggio Piazzale della Rocca

Ore 20:15     Arrivo a Rimini Centro Congressi

Rientro previsto per tutti e due i pullman ore 23.30, circa, da Rimini Centro Congressi

Per altre informazioni sui pullman rivolgersi ai Responsabili di zona della Cia. Per altre informazioni: Segreteria Cia-Agricoltori Italiani Romagna telefono 0547 – 26736; e-mail cia.romagna@cia.it.

 

Evelyn Giacobbi nominata presidente territoriale di Cesena

Evelyn Giacobbi, 34 anni, è la nuova presidente territoriale di Cesena per Cia Romagna. Risiede da sempre a Montetiffi e per questo attenta alle problematiche del “vivere in campagna”, con la scarsità dei servizi e la difficoltà nello svolgimento di qualsiasi attività. Due figli, entrambi iscritti all’Istituto Tecnico Agrario di Cesena. Dopo il Diploma Scienitfico, ha collaborato nell’attività commerciale erboristica di famiglia e seguito in parallelo l’azienda agricola di suoceri e marito, nella quale è subentrata da circa un anno. La società agricola “La Palamina” ha sede nel comune di Mercato Saraceno, si estende su un centinaio di ettari tra bosco, pascolo e lavorativo; è basata sull’allevamento di circa 450 ovini per la produzione di latte di qualità (conferito alla Centrale del Latte di Cesena), sulla lavorazione del terreno in regime biologico (cereali e fieno per l’alimentazione degli ovini stessi) e dal 2013 sull’attività di apicoltura, con la produzione di miele di acacia e millefiori in un contesto di paesaggio incontaminato. Gli investimenti futuri che intende realizzare saranno mirati ad aumentare il numero di arnie (tra alti e bassi dovuti anche ai cambiamenti climatici non hanno mai superato le 20 unità) e valorizzare una parte di latte prodotto con la vendita diretta di prodotti caseari.

Lupo: Cia Romagna, rivedere Piano di conservazione

Quasi triplicata la presenza sulle Alpi. La popolazione appenninica è stimata in 1.580 esemplari

Il ministero dell’Ambiente ha elaborato il nuovo “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia”, che non contempla gli “abbattimenti controllati” previsti invece nel precedente Piano del 2017.

È quasi triplicata in tre anni la presenza dei lupi sulle Alpi. Nel periodo di campionamento 2017-2018, la stima del numero minimo in ciascuna provincia è di 293 individui rispetto ai 100-130 del 2015. L’aggiornamento è contenuto nel “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” che il Ministero dell’Ambiente ha consegnato alla Conferenza Stato-Regioni. In mancanza di una stima formale basata su un programma nazionale di censimento del lupo, la popolazione appenninica è stata stimata attraverso un metodo deduttivo ed è pari a quella del 2015 cioè 1.580 esemplari. La Cia-Agricoltori Italiani ritiene che la proposta presentata sia fortemente peggiorativa rispetto al precedente Piano, non equilibrata rispetto alle esigenze e ai valori delle diverse componenti della società e dei territori.

Va prevista, come contenuto nella Direttiva Habitat e come riconosciuto in tutti i paesi europei, la possibilità di poter attivare misure di controllo della popolazione nel caso di conclamati rischi per la salute pubblica e per prevenire i seri danni alle attività agricole e zootecniche.

L’economia agricola delle zone collinari e montane è fortemente rappresentata dall’attività zootecnica, senza la quale quei territori rischiano seriamente di essere nel tempo inesorabilmente abbandonati, con tutte le conseguenze negative sull’ambiente e non solo.

“L’ambiente è fatto di equilibri -ribadisce Danilo Misirocchi, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Romagna- Tutte le volte che l’uomo interviene distruggendo e tutte le volte che interviene salvaguardano ‘a prescindere’ crea disequilibri e ciò va sempre e comunque contro l’ambiente. Non si vogliono stragi, ma equilibrio fra le parti. In più occasioni in merito alla fauna selvatica e al rapporto con l’uomo e l’agricoltura -prosegue Misirocchi- ho espresso la necessità di un dialogo, fra tutte le parti, libero da pregiudizi e strumentalizzazioni per la ricerca, seppur complicata, di un equilibrio difficile, ma necessario”.

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